lunedì 12 marzo 2012

A108 Deflazione.


Vox clamantis in deserto. (Una voce grida nel deserto).
Quando, sino a qualche mese fa (leggetevi i posts) parlavo di deflazione, mi ridevano dietro.

Ora non voglio dire che la deflazione ci sarà sicuramente (anche se lo penso…) ma per lo meno la gente non mi ride più dietro.
Ripeto la mia tiritera: negli anni '70, tutti lavoravano, avevano soldi e avevano da fare: quando la scatoletta di carne aumentava del cinque per cento la settimana, si faceva scorta perché i soldi c'erano e la scatoletta di carne aumentava.
Ora, soldi non ce ne sono: i consumi sono tornati ai livelli di trent'anni fa (vedi Il Giornale.it) e probabilmente fra un po' ci torneranno anche i prezzi. D'altronde, non potendo aumentare i salari, dovranno scendere gli affitti (non possono superare, come già spiegato, il venti o venticinque per cento dei salari) e gli affitti scenderanno se il valore di un appartamento di 60 metri quadrati in semi-periferia tornerà a meno (molto meno) di mille euro al metro quadro.
Per la precisione:
1100 (salario mensile) x 20% = 220 € (cifra massima mensile che può spendere un operaio)
220 x 12 = 2640 € (affitto annuo)
2640 x  100 / 5 = 52800 € (valore dell'immobile da 60 mq.) (il proprietario vuole prendere un 5% lordo)
52800 / 60 = 880 € al mq in semi-periferia. Questo è il valore attuale in base al quale possono riprendere le compra-vendite nel settore immobiliare.
Chi vivrà, vedrà.


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